I Solisti Veneti
Accademia Nazionale S.Cecilia, Maggio 2008
 
 
 

DIPARTIMENTO DELLA DIDATTICA E FORMAZIONE

Catello De Martino

“……IL CUORE GIOVANE DEL TEATRO DELL’OPERA, QUELLO CHE CI PERMETTE DI GUARDARE AL FUTURO CON  SERENITA’, COSCIENTI CHE UN PATRIMONIO DI ARTE, CULTURA, SPETTACOLO SARA’ TRASMESSO, SARA’ TRAMANDATO E DIVENTERA’ PATRIMONIO DI TUTTI. LA GEMMA INCASTONATA NEL TEATRO DELL’OPERA,UN SOGNO CHE SI REALIZZA GRAZIE AI GIOVANI E PER I GIOVANI.” Catello De Martino

Il Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, Catello De Martino, al fine di salvaguardare e promuovere la conoscenza, la diffusione e lo studio delle arti rappresentative, ha istituito il 1° agosto 2011 il Dipartimento Didattica e Formazione, all’interno della Fondazione Teatro dell’Opera. L’istituzione del Dipartimento Didattica e Formazione risponde alla consapevolezza che l’educazione musicale rappresenta un patrimonio culturale che deve essere tutelato e tramandato alle nuove generazioni.

L'offerta del Dipartimento permette di coinvolgere i giovani in modo diretto, valorizzando la loro creatività e la loro formazione in una logica di investimento per il futuro. Un'occasione storica, un luogo in cui viene tramandato il modus operandi di un teatro, patrimonio del mondo. In linea con questa visione di investimento sui giovani, il Dipartimento è stato strutturato in quattro aree: L’Orchestra Giovanile- La Scuola di Canto Corale per Voci Bianche- La Scuola di Danza- I Progetti speciali per le Scuole

 Concerto di alcuni strumentisti dell'Orchestra Giovanile del Teatro dell'Opera di Roma

M° Claudio Cimpanelli

Il M° Cimpanelli presenta al pubblico la sua composizione Repercussa vox Caracallae

Il 16 giugno 2013 nel foyer del Costanzi si è svolto un bel concerto di alcuni componenti la Giovane Orchestra del Teatro dell’Opera. Nell'interessante programma spiccava la prima esecuzione assoluta di un breve pezzo del noto compositore Claudio Cimpanelli dedicato ad Helmut Laberer. Nella foto:  il M° Cimpanelli racconta al numeroso pubblico il motivo di questo ricordo, come è nata l'idea e il perché di questo titolo:

Repercussa vox Caracallae                                      in memoriam Helmut Laberer

Gli echi del vissuto individuale e quelli dell’Antica Roma.

Repercussa vox Caracallae, breve organismo sonoro scaturisce da un mio lontano vissuto che s’intreccia con un’epopea  storica remota conosciuta tramite libri di scuola, musei e film ed è in memoriam del timpanista Helmut Laberer, mio amico e per tanti anni collega nell’ Orchestra del Teatro dell’ Opera di Roma. La prima volta che incontrai Helmut fu infatti  proprio nel golfo mistico delle  Terme di Caracalla dove il teatro svolgeva (e svolge) la sua stagione estiva: luglio 1978, neo diplomato in tromba, al mio primo impegno con una importante Istituzione lirico sinfonica. Vedere Laberer suonare fu subito uno spettacolo nello spettacolo: lui, funambolo armato di bacchette, percuoteva le pelli  dei timpani in una serie di movimenti da sciamano, belli a vedersi, eleganti, ma sempre  funzionali alla partitura in fase di esecuzione. Diventammo presto amici e successivamente ebbi l’onore di essere da lui recensito per alcune mie composizioni, nonché invitato a dirigere qualche prova generale dei suoi  stupendi concerti con ensemble di percussioni, gruppi in cui ebbi anche modo di apprezzare l’arte pianistica di Maria Elisa Tozzi. Compositore di grande spessore Laberer aveva  dalla sua parte non solo la grande preparazione  musicale (fu allievo di Paul Hindemith), ma soprattutto  la genialità e questa si accompagnava ad una semplicità che è tipica di coloro che sono veramente grandi, di coloro che “non si danno tono” e che, anche per questo, sono amati, ricordati,mai temuti. Ed io, Helmut me lo ricordo bene e sempre con grande affetto. Spero vivamente che quanto prima il Teatro dell’Opera dedichi una delle sue  nuove sale prove proprio a lui che quel grande teatro seppe onorare con impegno e professionalità, ma confido anche in coloro che, apprezzandone le belle composizioni, vogliano finalmente farle eseguire dentro il Costanzi. Ascoltare nell’estate  2012 un  bellissimo concerto dei “Percussionisti dell’ Orchestra Giovanile del Teatro dell’ Opera”  proprio presso le Terme è stata un'occasione che mi ha rimandato indietro di ben 34 anni: nell’ impegno artistico di quei Percussionisti ho infatti percepito quella  stessa freschezza ed energia che contraddistingueva l’approccio del timpanista di Monaco con lo spartito musicale e, soprattutto, mi sono ritrovato nella memoria il sorriso bonario  e lo sguardo pieno di intelligenza e disarmante candore di un caro amico: composto di getto, pochissime ore dopo il concerto del luglio 2012, Repercussa vox Caracallae  è dedicato proprio a lui, a Helmut Laberer. A distanza di nemmeno un anno, al Costanzi, quegli stessi giovani esecutori ben preparati dai Maestri Gabriele Cappelletto e Ignacio Ceballos Martin (entrambi timpanisti del teatro, degni eredi quindi  di una tradizione strumentale)  hanno  avuto modo di suonarlo in prima assoluta confermandomi ulteriormente il loro valore. Repercussa richiede infatti  agli esecutori  un alto livello  tecnico unito ad una notevole concentrazione, poiché, pur essendo costruito su tempi regolari, la sua discorsività è basata su di un continuum  ritmico pieno di accentuazioni anche asimmetriche sia d’insieme che solistiche, facendo ricorso non solo all’uso delle bacchette, ma anche a quello delle palme delle mani, in un parossismo espressivo che rimanda a contesti sonori tribali e bellici. Infatti, un altro aspetto fondamentale  all’origine di questo mio lavoro è il mondo dell’antica Roma. Tra le Terme di Caracalla e l’ inizio della Via Appia Antica intercorrono poche centinaia di metri e quindi, durante l’ideazione di  Repercussa non mi fu possibile trattenere la mia fantasia, immaginando lunghe file di Legionari Romani  partire a piedi verso Sud proprio da quella leggendaria strada, per poi imbarcarsi e solcare il mare alla conquista di nuovi territori, portando  anche  nel bacino del Mediterraneo quella civiltà che, forse, fece dell’ Impero Romano il primo grande e vero esempio concreto di Unione Europea (o, se vogliamo, Extra Europea), un’unione basata non solo sul valore di una moneta comune, ma sulla lingua latina e sul Diritto.

Nicola Paszkowski, Direttore dell'Orchestra Giovanile, tra Gabriele Cappelletto e Ignacio Ceballos Martin

Il Quartetto di Percussioni: Francesco Acquafredda, Valerio Colaci, Gianfranco Esposito Fabiano, Andrea Sorrenti.

 

Maria Elisa Tozzi tra Lucia Bonifaci (del Dipartimento didattico) e il M° Cimpanelli

Tra gli amici estimatori di Helmut Laberer, in primo piano: Renata Parisi, Isabella Peroni accanto a Maria Elisa Tozzi, Lucia Bonifaci e il M° Paszkowski.

 

In primo piano Letizia Mantovani 1° corno dell'orchestra

Foto di FEDERICO RIVA ©2013